I nostri artisti Mariella Scarpelli nata a Mola di Bari (Ba) l’ 11 luglio 1954, dove ha frequentato corsi d’arte, presso l’accademia di belle arti di Bari. L’artista, figlia d’arte (suo padre e suo nonno erano stimati pittori decoratori), di recente è stata insignita con il titolo di Cavaliere Accademico. Il tema dominante continua ad essere la donna nell’acerbità della sua giovinezza fiera e un po’ selvaggia, forse per questo spesso nella stessa composizione le vengono affiancati dei cavalli in corsa con tutta la carica prorompente di vitalità che questi nobili animali sanno esprimere; ma altrettanto spesso ricorre il tema della maternità, nel quale la Scarpelli sa esprimere l’ineffabilità della situazione madre-bambino in opere di grande rilievo plastico, come se la coppia madre-figlio stesse a significare il momento più alto della vita, il suo mistero più profondo, il vero trionfo della vita. La natura dell’arte della Scarpelli è essenzialmente intimista: Attenta alla vibrazione dell’anima, la pittrice si sente sollecitata ad esprimere attraverso le forme e i colori il magma incandescente della natura umana, in particolare femminile, sicché le sue opere sono un’emanazione di sé, un biglietto da visita, una confessione. Sì, Mariella si confessa coi pennelli e coi colori per esprimere di sé donna, ma di tutte le donne, l’ansia di vita e di libertà d’amore, la tenerezza, la gran capacità di donarsi, le enormi risorse umane insite in questa metà del cielo. Ci lascia il 24 Aprile 2021 dopo aver lottato per anni e con immenso coraggio contro una malattia. Mostra permanente presso la Ri.ve.art. di Rinaldi Vittorio Maria Di Carlo San Marco in Lamis, 1939 - Milano, 2015.  Dopo aver frequentato i corsi di Arte, presso l’Istituto Statale di Bari, ha conseguito il diploma in Pittura e Decorazione, avendo come Maestri  Spizzico e De Robertis.  E’ stato riconosciuto come giovane artista emergente al tempo della “ Nuova Figurazione “ ed ha riscosso notevole  successo in parecchie mostre collettive e personali.  In seguito si è trasferito a Milano, dove vive e opera, alternando la residenza lombarda con periodi trascorsi a Manila e viaggiando spesso  per conoscere il mondo e per far conoscere la propria arte in esposizioni internazionali come quella tenuta a Bamberg in occasione della 5°  Biennale Europea. La sua attività prosegue tuttora ottenendo consensi in mostre presso Istituzioni Pubbliche e private sia in Italia che all’Estero. Martine Goeyens è nata a Mont-Sur-Marchienne (Belgio). Da alcuni anni lavora in Toscana e nelle Marche. Le sue opere sono autenticate e catalogate dall'Archivio Storico Martine Goeyens. “Goeyens preferisce il paesaggio, adora il mare, miscela il colore con grande maestria, offrendo un paesaggio piacevole, carpendo l'interesse dello spettatore. Il fruitore non deve porsi domande, in quanto il messaggio di serenità che Goeyens irradia è facilmente comprensibile. Il pennello non disegna i contorni di forme e paesaggi, ma entra nella materia, nelle vibrazioni cromatiche, nelle suggestioni della sostanza, della realtà sentita risuonare dentro come ritmo di luce e di segni più o meno densi di contrappunti di colore traducendosi in facce che segnano linee d'orizzonte o in materia germinante: mare, cielo, nubi e dentro si sentono l'aria, il sole, i profumi." (Jean Marie Blanchard - Marseille News) Roberto Sguanci è nato a Firenze nel 1948 e dopo aver frequentato fino al 1968 i corsi della Scuola d'Arte si è dedicato alla grafica pubblicitaria fino al 1973, anno in cui è stata inaugurata la sua prima personale. Pittore, poeta e scrittore ha conosciuto negli anni '80 il grande maestro Beppe Serafini, dal quale ha appreso la tecnica pittorica dell'incisione su pasta di legno, altrimenti detta "Olio graffiato", che ha poi rafforzato e personalizzato. Le sue opere sono ispirate da un'inquietudine espressiva, poiché traggono origine da sentimenti, paradossi e filosofie di vita quotidiana, ma si esprimono con forza creativa infondendo nella forma e coloristica del quadro e nello stesso fruitore che lo guarda, sensazioni rassicuranti di calma e tranquillità. Per tutto questo Sguanci può definirsi un Artista completo e contemporaneo. Copyright © 2022 Galleria d’arte Ri.ve.art. Ultimo aggiornamento: 01 Maggio 2022 Francesco Toraldo Figlio di Enzo, anch’egli pittore, il giovane Francesco inizia ad interessarsi di pittura. Influenzato dal padre e dalla frequentazione del suo studio, il giovane Francesco è avviato dal genitore ai primi rudimenti dell’arte. L’osservatore si trova di fronte un artista che ha assorbito certamente dal museo dell arte dello scorso secolo alcuni fondamentali insegnamenti, e non solo i cromatismi della pittura fauve, che appare qui subito come primo e ovvio riferimento stilistico, ma anche gli approfondimenti visivi dell espressionismo tedesco del primo dopoguerra. Alla fine degli anni ’80 trasferito in Sicilia inizia a collaborare con importanti gallerie d’arte. La passione per la musica jazz tema ricorrente nelle sue opere porterà il presidente di “Pescara Jazz” nel 2005 ad invitarlo alla manifestazione con una mostra personale. Nel 2007 una sua personale, ospitata presso la Mole Vanvitelliana di Ancona in occasione del XXIX edizione di Ancona Jazz. Nel 2008 il Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova  terrà la mostra “da New Orleans a Pechino”, nello stesso periodo, comincia ad occuparsi di nuove tematiche sportive come il basket, lo sci, il tennis, il surf, la vela[2] arricchiscono l’opera di Toraldo, e sono proprio queste nuove tematiche che gli valgono l’interesse del Comitato organizzatore dei XVI “Giochi del Mediterraneo” che si terranno proprio a Pescara il 2009. Gli viene infatti richiesta una raccolta di opere che rappresenti le discipline sportive che si terranno in occasione dei giochi. In collaborazione con Amedeo Minghi presso la “Rome University of Fine Arts Rufa” di Roma nel dicembre 2008 inaugura la mostra itinerante “I grandi della musica Italiana” una raccolta di 40 opere sui massimi esponenti della musica italiana del dopoguerra, nel catalogo una presentazione del melodista Amedeo Minghi. In Calabria nel 2010 nell’ambito del progetto Bancartis giunto alla sua quarta edizione, presso la Sala De Cadorna del centro direzionale BCC Mediocrati di Rende viene presentata l opera “Buster Williams” un olio su tela di Toraldo . Il dipinto è un anticipazione della mostra che il MACA (museo Arte Contemporanea Acri) dedicherà all’artista a partire da marzo 2011.Impegnato nel sociale, l’artista, grazie all’incontro avvenuto con Francien Giraudi Presidentessa della Fondazione “Les Enfants de Frankie” collabora con l’associazione.Della sua arte si è interessata l’Accademia Federiciana di Scienze Lettere ed Artisti  con sede a Catania, promuove mostre personali dei più importanti esponenti dell’arte contemporanea. Sono diverse le sue collaborazioni con gallerie d arte estere. Nel 2012 si separa dall’attrice Nadia Rinaldi, sposata nel 2010 dalla quale ha avuto Francesca Romana Toraldo. E’ un periodo difficile nella sfera familiare ed affettiva dell’artista. Ma, Toraldo trae dalla propria sofferenza la forza e la ragione della sua ispirazione artistica, la sua opera  è essa stessa la panacea e la sublimazione dei suoi tumulti. Quasi per un gioco scaramantico, a dispetto di tanto buio interiore la sua pittura si anima di nuovi colori. Ma è  soprattutto l’incontro con  Rosanna sua attuale compagna ad avergli suggerito nuove linee prospettiche che animano di una luce nuova la sua vita e che non possono non riflettersi nelle sue opere più recenti.Cosicchè l‘artista matura la decisione di risiedere stabilmente in Sicilia in uno scorcio storico – artistico unico al mondo: Agrigento. Il nuovo entusiasmo porta Toraldo ad iniziare  un periodo di sperimentazione intenso e laborioso. Riprende a lavorare sulla carta, dopo molti anni, che lo diverte e lo rende libero. Per sua stessa affermazione “sulla carta il mio linguaggio è scevro da ogni retorica ed   il segno non tiene conto di alcun principio razionale” , Dell ‘opera di Francesco Toraldo si sono interessati critici e artisti di rilievo tra cui solo per citarne alcuni: Carlo Roselli, Anna  Caterina Bellati, Alessandra Redaelli, Paolo Levi, Moisè Eugenio Asta,  Amedeo Minghi e Vittorio Sgarbi con molte recensioni sull’artista. Felicita Frai Nata a Praga il 20 ottobre 1909  sotto l'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe. Interrotti gli studi universitari nella città natale, si trasferisce in Italia nel 1930, prima a Trieste e poi a Ferrara. Qui è allieva di Achille Funi con il quale studia la tecnica dell'affresco e collabora nel 1936 alla decorazione Il mito di Ferrara nella sala dell'Arengo (già Sala della Consulta) del Palazzo Municipale di Ferrara. Nel 1937 collabora con Funi agli affreschi della Chiesa di San Francesco Nuovo a Tripoli in Libia.Nel 1938 debutta all'Esposizione Internazionale Biennale d'Arte di Venezia, tornandovi anche nel 1948.Negli anni Quaranta si trasferisce a Milano, dove frequenta lo studio di Giorgio De Chirico e partecipa a tutte le edizioni della Triennale dal 1945 al 1954. Si dedica alla pittura di figura e alla natura morta ma anche all'incisione e all'illustrazione di libri quali Viaggio attraverso lo specchio (1947) di Lewis Carroll e L'albero del riccio (1948) di Antonio Gramsci.Nel 2001 la pittrice italianizzata ha ottenuto l'Ambrogino d'oro Felicita Frai si è espressa con l'olio, la tempera, l'acquarello, l'incisione e la litografia. L'artista ha dipinto, soprattutto, l'immagine femminile in infinite variazioni, oltre ai suoi coloratissimi e bellissimi fiori. Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo di Milano con l'opera: Fiori alpestri e anforetta (1965).Galleria Civica d'arte contemporanea di Copparo con l'opera: Figura femminile (1992).Galleria d'Arte Moderna Aroldo Bonzagni di Cento con l'opera: Sul davanzale (1974).Sala dell'Arengo Palazzo Municipale di Ferrara con l'affresco San Giorgio (1934-1938), realizzato con Achille Funi.Raccolte d'arte dell'Ospedale Maggiore. È scomparsa a Milano il 14 Aprile 2010 all'età di quasi 101 anni.